Per il nostro Paese l’evento ha un significato particolare perché si svolge in un momento in cui il Servizio sanitario nazionale, un tempo considerato fra i più efficaci ed equi al mondo, sta attraversando una profonda crisi, e perché il tema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2024, La mia salute, il mio diritto, richiama la crescente richiesta di molte persone di veder riconosciuto il loro diritto alla salute.
La difficoltà ad accedere al assistenza sanitaria, pubblica e gratuita, costringe molte persone a rinunciare alle cure o ad affrontare spese ingenti (succede a oltre 3 milioni di individui). Le lunghe liste di attesa stanno abituando la popolazione a non considerare più la sanità pubblica il primo riferimento in caso di malattia, e stanno facendo riemergere un timore che da decenni era scomparso: la paura di non avere abbastanza soldi per potersi curare.
Ci sono ancora molte strutture pubbliche che accolgono i pazienti con competenza e garantiscono cure di qualità (soprattutto in presenza di problemi importanti), ma sempre più frequentemente le persone si sentono impotenti davanti alla difficoltà a ottenere una prenotazione in tempi ragionevoli (o più semplicemente nel tempi previsti dalla legge), e ricorrono rassegnate a soluzioni di mercato, più tempestive ma non necessariamente più appropriate. I professionisti della salute sono sempre meno numerosi e sempre più demotivati, mentre dopo la pandemia avremmo dovuto proteggerli e riconoscerne il valore, anche in termini economici.
Per questo lo slogan La mia salute, il mio diritto assume per noi un significato particolare. Riteniamo fondamentale che i principi di universalità, uguaglianza, equità e solidarietà nell’assistenza sanitaria contenuti nella legge 833 del 1978 debbano ritornare ad essere il riferimento per un SSN che deve prendersi cura delle persone, superando gestioni verticistiche e meramente economicistiche. La mancanza di salute può condizionare pesantemente la nostra vita e la nostra libertà. Per questo la sanità deve essere una priorità per Governo e Regioni.
Per questo, sollecitiamo tutte le forze politiche a farsi carico di questi problemi e tutte le organizzazioni della società a mobilitarsi per rivendicare non solo il dritto alla salute, ma anche gli interventi necessari per la sua concreta realizzazione.
Chiediamo a tutti i livelli di governo un grande impegno nel perseguire concretamente i cambiamenti che il PNRR ci ha promesso: la creazione delle Case della Comunità che dovrebbero diventare il punto naturale di riferimento per la gran parte dei problemi di salute, la messa in opera delle nuove apparecchiature tecnologiche che dovrebbero sostituire quelle obsolete, senza aspettare fino al 2026 come ha previsto purtroppo la recente revisione del PNRR, la concreta attivazione dell’assistenza domiciliare che potrebbe cambiare la vita di decine di migliaia di persone anziane. Chiediamo che non si perda altro tempo e si sostituiscano gli ospedali vetusti e insicuri con ospedali moderni e accoglienti, utilizzando tutte le risorse che da anni attendono di essere utilizzate. Chiediamo attenzione al diritto alla salute dei minori e degli adolescenti, in particolare dei più vulnerabili.
fonte: Notiziario bimestrale del CIPES