La videomediastinoscopia è una procedura chirurgica mini-invasiva che consente di ottenere informazioni diagnostiche sulle patologie espansive del mediastino (lo spazio centrale del torace compreso tra i polmoni e posteriore allo sterno) in alternativa a procedure con maggiore invasività: toracotomia o sternotomia.
La metodica consente di abbinare ad un’esplorazione visiva del mediastino, magnificata grazie all’impiego di una telecamera, la possibilità di effettuare prelievi per un campionamento istologico.
Le indicazioni
- definizione di neoplasie primitive o secondarie del mediastino
- definizione di patologie non neoplastiche del mediastino (es: sarcoidosi, tbc, malattie granulomatose)
- completamento della stadiazione del tumore polmonare
- valutazione delle risposte a trattamenti chemioterapici
- impostazione di eventuali terapie multimodali
La tecnica
La procedura è eseguita in anestesia generale ed in sala operatoria, con il capo esteso in modo da consentire un’adeguata esposizione del collo.
Si esegue dapprima una piccola incisione trasversale di circa 1 cm appena al di sopra del giugulo, si prosegue con la preparazione dei piani sottocutanei e muscolari sino alla fascia pretracheale che è incisa a tutto spessore.
A questo punto viene introdotto il dito esploratore che, con cauta manovra di scollamento a stretto contatto della parete anteriore della trachea, permette di dissociare i vasi sanguigni del mediastino anteriore dalla trachea stessa e di creare un tunnel virtuale nel quale introdurre il VideoMediastinoscopio.
Si procede quindi all’esplorazione della loggia mediastinica ed all’identificazione delle strutture patologiche da sottoporre a prelievo bioptico.
L’intervento si conclude con il controllo del sanguinamento, in genere limitato, per elettrocoagulazione di piccoli vasi nelle sedi sottoposte a prelievo bioptico mediante un apposito aspiratore isolato lungo lo stelo, ma con punta conduttrice.
Le complicanze
Il tasso di complicanze è piuttosto basso e si attesta intorno all’1% con una stretta correlazione all’esperienza dell’operatore.
Le complicanze più frequenti sono rappresentate dal sanguinamento, da problematiche fonatorie transitorie o permanenti (raucedine) dovute a lesioni del nervo ricorrente e dal chilotorace (versamento linfatico toracico) per lesione del dotto toracico.
Occorre anche citare, per completezza, le potenziali complicanze legate alla lesioni dei grossi vasi del mediastino che, seppur statisticamente molto rare, possono essere pericolose per la vita stessa del paziente e richiedere una sternotomia mediana di emergenza.
Una videomediastinoscopia non complicata comporta un minimo periodo di ospedalizzazione ed i pazienti vengono in genere dimessi il giorno successivo alla procedura.