Mascherine e autismo linee guida. Tra simulazioni e prove, ecco cosa si può fare per sopportarla. Molte persone con disturbo dello spettro autistico sono particolarmente sensibili al tatto o alla pelle del viso. Indossare una mascherina, ai tempi del Covid-19, può causare sensazioni spiacevoli, tra la trama ruvida del tessuto e l’elastico messo alle orecchie. Inoltre, c’è quel senso di oppressione che può sembrare fastidioso.
Gli studiosi dell’Università di Harvard hanno così stilato alcune regole per cercare di attenuare il fastidio dettato dalla mascherina per chi soffre di autismo. Sul blog dell’Harvard Medical School, l’invito per cercare di sopportare meglio il dispositivo parte dalla sempre maggiore confidenza che una persona può avere proprio con lo strumento. Per esempio, è consigliabile fare prima una dimostrazione usando la maschera su un oggetto o su una persona amica (un peluche, una bambola o un membro della famiglia).
Inoltre, è importante che non sia calata dall’alto, ma che si possa permettere una scelta tra diversi tipi di mascherine in tessuto, facendo poi seguire tutto attraverso le “esercitazioni”: in sostanza, è consigliabile farla indossare per brevi periodi di tempo, consentendo alcune pause quando necessario. Gli studiosi di Harvard suggeriscono di pianificare uscite iniziali in ambienti silenziosi e calmi in modo che il paziente possa sperimentare l’uso della mascherina. Tra i suggerimenti, anche masticare una gomma o succhiare una caramella mentre la si indossa: possono ‘distrarre’ e migliorare la sensazione dell’odore dell’aria sotto la maschera. Per una migliore comunicazione, inoltre, gli studiosi invitano ad usare mascherine trasparenti che rendono visibile la bocca.
fonte: DottNet